lunedì 27 aprile 2009

27/04/2009

E' strano.
Ci sono abitudini, modi di vivere, gesti, odori, che devono rimanerti dentro da sempre. Tu te li dimentichi, ma basta un niente che ritornano. Puntuali e perfetti, così come erano milleni fà, ed è come se non si fosse mosso niente intorno, dentro e fuori.
Mi è successo così ora che sto vivendo una vacanza forzata a casa dei miei genitori. Sono tornata lì dove ho vissuto 26 anni, e con me sono tornate sensazioni remote, tante parti di me che avevo dimenticato.
E' evidente quindi che certe cose ci rimangono dentro. A dispetto della vita che facciamo, del tempo che passa, delle scelte che compiamo, sono fedeli come un dna, ci appartengono.
Ho riscoperto il telefono che squilla 10 volte al giorno, e la mamma che prepara da mangiare per tutti noi, il soffocamento tenero di una casa dove c'è sempre qualcuno, dove non ci sono spazi vuoti, dove tutto è pieno di affetto, calore, partecipazione.
Sentire che tutto questo mi è rimasto dentro, mi rassicura. In mezzo a una vita che scorre e corre, una vita di rincorse a fare SEMPRE e TUTTO, loro sono rimaste lì. Le mie essenze più remote, come peccato originale non si lavano.

Sembra che, quando ti senti perso e senza te stesso, puoi tornare al principio, e ritrovarti.

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